Gilles Deleuze e la ricostruzione del platonismo
di Giacomo Pezzano
La filosofia di Deleuze è andata sinora incontro a un destino ambiguo: il suo “rovesciamento” del platonismo è stato celebrato da alcuni, demonizzato da altri, ma non così spesso compreso nel suo rigore e nella sua complessità. In questo libro, Pezzano si propone di ripensare Deleuze liberandosi dall’imperativo di ricondurlo al “postmoderno” e alla teoria dello spontaneismo del desiderio, e sforzandosi piuttosto di portare in superficie le questioni concrete che il suo pensiero consente di far vedere: che cos’è un problema? Come funziona una domanda? Com’è possibile che ci siano cose nuove? Come avvengono le trasformazioni? Qual è lo statuto delle relazioni? Che cosa capita quando avviene un incontro? Ma soprattutto: che cosa nasconde un’idea?
Ecco allora che l’incessante lavoro creativo di Deleuze mostra tutta la sua radicalità: chiedersi non tanto “che cos’è un’idea?”, quanto piuttosto “che cosa significa ideare?”, e fare di questo interrogativo l’oggetto principale di tutta la filosofia. È a questo punto che anche il rapporto di Deleuze con Platone può guadagnare una nuova prospettiva.
Giacomo Pezzano è dottorando presso il Consorzio FINO (Filosofia del Nord-Ovest), nel Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, con un progetto che verte sulla metafisica della natura di Gilles Deleuze. Ha insegnato scrittura argomentativa all’Università di Torino (2011-2014, Dipartimento di Studi Umanistici), collabora con il Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo di Cuneo ed è membro di redazione delle riviste scientifiche «Lessico di etica pubblica» e «Thaumàzein». È autore di diverse pubblicazioni in italiano, francese e inglese, che vertono sul pensiero di Deleuze, sugli sviluppi contemporanei dell’antropologia filosofica, sulla filosofia critica e sulla natura degli immaginari sociali.