Metafisica e antropologia nella fenomenologia di Max Scheler

di Alessio Ruggiero

L’obiettivo di questo lavoro è quello di confrontarsi con la metafisica e l’antropologia del fenomenologo tedesco Max Scheler (1874-1928) per farne emergere il principale nucleo propulsivo: l’idea di un’ontologia relazionale e trasformativa scandita attraverso i tre momenti della Selbstgegebenheit (autodatità), Wertgegebenheit (datità assiologica) e Selbstoffenbarung (autorivelazione). L’Autore dimostra come uno dei principali contributi di Scheler alla fenomenologia sia quello di svelare l’intima struttura compartecipativa del reale. In questa prospettiva, qualcosa esiste solo nella misura in cui co-esiste e quelle che appaiono come singole unità sostanziali isolate si rivelano come differenti andamenti attuali dello stesso processo. Ciò permette di mettere in luce come alla base dell’antropologia metafisica di Max Scheler vi sia un processo di apertura all’alterità che è al contempo un processo di formazione (Bildung).

Alessio Ruggiero (1989) sta svolgendo un dottorato di ricerca in Filosofia presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi di Verona. Ha pubblicato diversi articoli sui temi della fenomenologia e della filosofia della religione e collabora con diverse società e centri di ricerca filosofica in Italia e all’estero.